portici per mettere al riparo dalle intemperie gli attrezzi di lavoro. Il forno era in comune. La casa del padrone era costruita separata e più imponente delle case dei contadini; sotto di essa si trovavano le cantine per la stagionatura dei salumi e dei formaggi e per l'invecchiamento del vino. Le abitazioni dei salariati erano tutte uguali, disposte a perimetro della corte e scarsamente ammobigliate. Spesso erano anche mal costruite: non è difficile sentir raccontare da chi ha abitato in cascina che dal sottotetto di legno di notte era possibile vedere il cielo stellato attraverso le fessure delle assi e le tegole sconnesse... poetico, ma non troppo se si considera che spesso le famiglie contadine erano numerose, troppo per le piccole case a loro disposizione, e quindi anche i solai dovevano essere adibiti, ad esempio, a camere da letto. Ognuno aveva un ruolo e compiti precisi: il fattore era responsabile dell'azienda agricola per conto del padrone, il manzolaio si occupava del bestiame giovane, il famiglio, del bestiame da latte, il bifolco, dei buoi, il cavallante, dei cavalli da tiro, i braccianti lavoravano nei campi. In certi periodi dell'anno, ai salariati si aggiungevano braccianti stagionali e mondariso; costoro vivevano in stanze comuni divisi per sesso.
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