Queste varietà, oggi praticamente scomparse o soppiantate da altre cultivar, non raggiunsero mai l'importanza economica e sociale del gruppo asiatico.
Ricapitolando:
dall'Oryza Sativa Asiatica sono discese tre sottospecie di base: l'indica, la japonica e la javanica.
La prima a chicchi lunghi e sottili; la seconda a chicchi corti e larghi e con l'amido addensato in perla; la terza a chicchi lunghi e larghi. Successivamente a queste prime , in Africa fu domesticata l'Oryza Glaberrima, che tuttavia non ha lasciato particolari tracce nello sviluppo genetico del riso.
Ancora si deve ricordare che il riso si distingue storicamente in funzione dell'habitat , inteso come terreno ed acqua. Alla coltivazione che ci è familiare , in sommersione controllata d'acqua (irrigated rice) , si hanno tuttora esempi di riso coltivato con livelli di acqua più elevati; risi coltivati in zone collinari, completamente dipendenti dalle piogge (upland rice) e risi coltivati in pianura in parziale o completa dipendenza dalle piogge monsoniche.
La pianta del riso, qualunque sia la sua specie, è in grado di vivere con le radici sott'acqua, grazie ad un sistema di canali aeriferi che dalle foglie trasportano l'ossigeno alle radici. Gli steli della pianta, sezionati, sembrano infatti delle canne di bambù in miniatura.
Per quel che concerne l'Italia ,ricordato che il riso era ben conosciuto da greci e romani anche se scarsissimamente coltivato nel bacino del Mediterraneo e pertanto di consumo infrequente ed elitario, la sua coltivazione fu introdotta e mantenuta dagli Arabi durante i secoli XI, XII , e XIII ,nelle Puglie , in Calabria ed in Sicilia. Poco prima che in Italia essa venne diffusa alle foci del Tago, nella piana di Valencia e in altri luoghi della Spagna. Dalla penisola iberica si estese, sempre poco dopo l'anno mille, in Algeria,Tunisia e nelle zone dell'Africa occidentale sotto influenza mussulmana. Da noi , molto probabilmente anche il primo uso culinario venne mutuato dagli Arabi, come tenderebbe a dimostrare l'antica tiella pugliese che, per modo di cottura ed ingredienti, è il piatto più simile alla paella spagnola che si conosca nel bacino del Mediterraneo e pare derivata dal piatto nazionale iraniano. Tuttavia, nell'Italia meridionale la risaia non sopravvisse alla cacciata dei Mori invasori. |