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I RISOTTI DEL PILATORE

Il risotto più antico "alla pilota"

Il risotto del pilù,o alla pilota,era cucinato sul fuoco basso del camino in un grande caldaro di rame con l'esterno annerito dal fumo,tenuto sospeso a mezzo di una catena collegata ad un gancio della cappa. Nel caldaro il riso veniva religiosamente impilato a forma di piramide di cui la base doveva coprire l'intero fondo e il vertice allinearsi al bordo. Pian piano, per non disfare la piramide,il cuoco aggiungeva acqua calda con qualche pezzetto di pollo o di anatra; indi chiudeva col coperchio tenuto bloccato da due grossi pesi, affinché non uscisse vapore.La proporzione tra riso e acqua era stabilita esattamente in una parte a due.Dopo 40 minuti, senza che più si toccasse il caldaro, il riso era pronto, perfettamente cotto e sgranato. Su di esso, nei giorni di festa,veniva versato,prima di rigirarlo con uno spatolone di legno, un ricco ragù, in genere di lonza di maiale tritata con salsiccia, rosmarino e cipolla.

Per 6 persone

  • 500gr. di riso superfino carnaroli,o semifino violone nano;
  • brodo necessario;
  • burro e l'olio necessari;
  • Una cucchiaiata di cipolla tritata;
  • 100 gr. di formaggio grattugiato;
  • del pesce fritto o dei fegatelli di maiale dorati nel burro;
  • sale.

Cospargere d'olio un tegame di terracotta, versarvi il riso (non lavato) e ricoprirlo abbondantemente di brodo o di acqua salata bollente. Far prendere l'ebollizione a fuoco vivo mescolando assiduamente per una dozzina di minuti, poi abbassare il calore, coprire il tegame con un coperchio ben aderente (per impedire l'evaporazione) e continuare la cottura. Far soffriggere la cipolla con un bel pezzo di burro e, imbiondita al punto giusto, versarla sul riso già levato dal fuoco cotto al punto giusto e ricoperto del formaggio grattugiato e di pezzetti di burro fresco rammolliti. Mescolare, servire insieme il pesce o i fegatelli di maiale che sono stati dorati nel burro in tempo utile.



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